E’ scienza: la tendenza all’obesità del labrador è stata dimostrata

Il peso del labrador in un recente studio scientifico

Scoperta una mutazione genetica che sembra rendere certi cani motivati da cibo e premi, ma anche i più soggetti a diventare sovrappeso, ecco che l’obesità del labrador diventa oggetto di uno studio scientifico.

Anche in questo articolo come nell’articolo riguardo all’età del cane un team di ricercatori ha preso il labrador retriever come modello per effettuare uno studio scientifico.

In questo particolare lavoro scientifico di maggio 2016 riguardo al peso del labrador retriever, la notizia è molto importante anche per gli studi sull’obesità dell’uomo oltre che dell’obesità del nostro amato cane.

Una caratteristica del Labrador che i proprietari conoscono bene è infatti la sua attrazione per il cibo! Il Contenere il peso del labrador non è facile: sempre pronto com’è per uno spuntino come nessun altro cane. Incuriositi da questo dato di fatto, come racconta il Guardian, gli scienziati della University of Cambridge hanno cercato di capirne il motivo, evidenziando per la prima volta una mutazione genetica legata a quella che potremmo definire una fame atavica.

Il peso del labrador è un pensiero per i proprietari

Nei risultati dello studio sul peso del labrador — pubblicati sulla rivista  Cell Metabolism  — Conor O’Donovan e il suo team spiegano di aver studiato 130 esemplari, nei quali sono stati valutati peso e attitudine ad avere un «appetito insaziabile». Gli esperti hanno scoperto che il 23% di questi cani è portatore di almeno una copia di una forma mutata di un gene chiamato Pomc, che codifica le proteine che aiutano a saziarsi.

Per ogni copia del gene mutato, il quattrozampe pesa in media 1,9 kg in più rispetto ai Labrador che non hanno questo gene. Un gene che crea problemi anche agli uomini: i bambini con funzionalità compromessa del Pomc sono costantemente affamati e diventano obesi in tenerissima età.

obesità del labrador

Descrizione dello studio sull’obesità del labrador

Per studiare la tendenza all’obesità del labrador i ricercatori hanno preso in esame 18 cani longilinei e 15 obesi, concentrandosi su tre geni che nei topi avevano dimostrato di essere correlati all’obesità.

Si è scoperto che nei Labrador obesi è più comune (per una quota del 20%) una mutazione in uno di questi tre geni, denominato POMC. Tale mutazione altera la produzione nell’organismo di sostanze chimiche che, in condizioni normali, consento al cervello dell’animale di percepire la quantità di grasso accumulato.

Raffan e colleghi per indagare il fattore genetico che influisce sul peso del labrador hanno allora esteso le ricerche a 310 labrador.

Hanno trovato che gli esemplari che presentavano una copia della mutazione pesavano 1,9 chili in più della media, mentre gli esemplari con due copie della mutazione facevano salire l’ago della bilancia a 3,8 chili oltre la media. Ecco svelato il segreto dell’obesità del labrador!
Si è scoperto inoltre che la frequenza della mutazione associata all’obesità è più alta nei labrador addestrati per l’assistenza ai non vedenti.

Come mai? L’ipotesi più probabile è che il training, basandosi su ricompense di cibo, finisca per favorire i cani che hanno più appetito.

Sono state prese in considerazione anche altre razze di cani, ma l’unica in cui è stata riscontrata la mutazione del POMC è stata quella dei flat-coated retriever, non a caso stretto parente dei labrador. Qui finiscono le cattive notizie per i proprietari di questi cani docilissimi ma onnivori. E iniziano le speranze per chi studia terapie anti-obesità.

Motivi di questa predisposizione all’obesità del labrador

Gli scienziati inglesi hanno scoperto che questo difetto genetico potrebbe essere colpa dell’uomo. La forma mutante del gene risulta infatti molto più comune nei Labrador che vengono addestrati come cani da assistenza.

In pratica, poiché per l’addestramento viene usato spesso il cibo come ricompensa, potremmo aver inavvertitamente selezionato e allevato i cani portatori di questa variante.

«I croccantini e i premietti sono usati costantemente per addestrare i cani ed essere portatori del gene che rende alcuni di loro più motivati al lavoro», spiega Giles Yeo, uno degli autori.

Ora che la variante genetica è stata scoperta, è stata aperta «la possibilità di selezionare esemplari che ne sono privi e di privilegiarli nella riproduzione, per arrivare ad avere Labrador più in salute».

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